وَقَالَ
رَجُلٞ
مُّؤۡمِنٞ
مِّنۡ
ءَالِ
فِرۡعَوۡنَ
يَكۡتُمُ
إِيمَٰنَهُۥٓ
أَتَقۡتُلُونَ
رَجُلًا
أَن
يَقُولَ
رَبِّيَ
ٱللَّهُ
وَقَدۡ
جَآءَكُم
بِٱلۡبَيِّنَٰتِ
مِن
رَّبِّكُمۡۖ
وَإِن
يَكُ
كَٰذِبٗا
فَعَلَيۡهِ
كَذِبُهُۥۖ
وَإِن
يَكُ
صَادِقٗا
يُصِبۡكُم
بَعۡضُ
ٱلَّذِي
يَعِدُكُمۡۖ
إِنَّ
ٱللَّهَ
لَا
يَهۡدِي
مَنۡ
هُوَ
مُسۡرِفٞ
كَذَّابٞ
٢٨

Un credente che apparteneva alla famiglia di Faraone e che celava la sua fede, disse: «Uccidereste un uomo [solo] perché ha detto: “Allah è il mio Signore” e [nonostante sia] giunto a voi con prove provenienti dal vostro Signore? Se mente, la sua menzogna [ricadrà] su di lui; se invece è sincero, subirete parte di ciò di cui vi minaccia. Allah non guida chi è iniquo e bugiardo.
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